La sezione fallimentare del tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato lo stato di insolvenza di Mariella Burani Fashion group. Francesco Ruscigno è stato nominato commissario. A lui sono stati assegnati poteri di amministrazione ordinaria e di straordinaria. Dopo la dichiarazione del fallimento di Burani Design holding, ed il decreto dello stato di insolvenza del Mariella Burani Fashion group la stampa internazionale si è scatenata contro l’azienda reggiana. Drapersonline.com scrive “Mariella Burani to file for bankruptcy protection “, il sito americano Wwd.com sentenzia “Adminstrators Appointed at Burani”. Titoli molto comprensibili, dovuti al fatto che solo nel 2007 l’azienda registrava ricavi pari a circa 700 milioni di euro.
Stato di insolvenza di Mariella Burani Fashion group
L’azienda nasce negli anni sessanta nell’Emilia Romagna e prende il nome di Selene e si occupa della produzione di vestiti per bambini ed inizia a crescere molto velocemente, fino ad arrivare ad avere quattro società quotate (MBFG, Antichi pellettieri, Greenvision e Bioera) e numerosi marchi, dall’abbigliamento alla pelletteria, dai gioielli alle calzature. Riescono ad ottenere molto velocemente una serie di acquisizioni di brand e di contratti di licenza. Nel 1977 nasce l’etichetta più conosciuta del gruppo: Mariella Burani.
Attraverso l’acquisizione di piccole e medie aziende in Italia e in Europa, Mariella ed il marito costruiscono in fretta un impero vero e proprio. Tra le varie acquisizioni Mila Shön, Dimensione Moda, Mario Cerutti, Enrico Mandelli e Mafra. Si parla di decine di anni di acquisizioni costose. I soldi per fare tali acquisizioni vengono prestati all’azienda dalle banche. I debiti arrivano a superare i 500 milioni di euro. A fine 2009 l’indebitamento finanziario delle quattro società quotate arriva ad essere 633,1 milioni di euro. I figli Giovanni e Andrea sono accusati di bancarotta fraudolenta assieme al padre Walter.
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